viva la pheega

lunedì 15 ottobre 2018

0 Ministro degli interni, MI ARRESTI.

Venga ad arrestarmi perché oggi, tenendo fede alla Costituzione Italiana e al giuramento d’Ippocrate ho violato le Sue leggi e ho curato il primo clandestino della giornata, senza denunciarlo. Il primo di una lunga serie, come ieri, come l’altro ieri ma, soprattutto, come domani, dopodomani e dopodomani ancora, finché mi lascia a piede libero. Anche perché i clandestini, grazie al suo decreto, cresceranno a dismisura. E grazie all’operazione di pulizia etnica che ha cominciato smembrando e deportando una delle poche realtà di integrazione.
Mi dia i domiciliari o, se crede, mi sbatta in galera. Ma si organizzi perché dovrà riempire le case o costruire immensi lager per contenerci tutti.
Dovrà svuotare gli ospedali, che di medici e infermieri ne hanno già così pochi: siamo medici, siamo infermieri, siamo operatori socio sanitari, siamo i volontari.

 Tra di noi troverà pure qualcuno ad appoggiarla, per paura o perché costretto. Pochissimi perché credono in quello che fa: la maggior parte dei suoi seguaci ha trascorso la sua vita fuori da qualsiasi impegno di istruzione e di lavoro. Passa il tempo ad indossare corna di vichingo in riva al fiume e a disprezzare qualsiasi principio umano. Oppure, da vero palestrato, a tatuarsi svastiche, rasarsi i capelli a zero ed esibire le sue foto “mache” sui profili troll che la sua bestia utilizza. Tra i suoi seguaci troverà (ahimè) anche quelli più disperati che, già affamati, patiranno sempre di più, mentre alla faccia loro sbafa le sue piadine, le sue aragoste, gli aperitivi con selfie. Difficilmente ne troverà tra chi è a contatto con la vera sofferenza umana, Chi ha conosciuto lo sguardo di terrore e di vuoto di quanti, sopravvissuti a tanto, devono ricominciare con lei.
 Ci arresti tutti, ministro degli interni. Perché siamo disobbedienti. Perché non rispettiamo le sue leggi,  ma nel nome della Costituzione Italiana.
 E poi... Siamo medici, siamo infermieri, siamo operatori sociosanitari, siamo volontari, siamo la parte sana delle associazioni, siamo gli
Operatori del territorio, siamo le cooperative che operano nel sociale, ma siamo anche gli insegnanti, quelli chiamati ad istruire, siamo i ricercatori, siamo gli storici, siamo la parte sana dei giornalisti, siamo magistrati onesti, siamo la parte sana delle forze dell’ordine che non si piega all’omertà di un sistema marcio; siamo il personale degli asili nido, siamo i dipendenti statali, siamo i genitori di disagiati, siamo gli omosessuali, siamo le mamme e i papà riconosciuti di famiglie che disconoscerai, siamo le donne che scelgono di abortire, siamo i figli dei genitori “bene” di Lodi che prima o poi proveranno orrore per la cattiveria che gira in casa, siamo i “pazienti psichiatrici”, siamo i disoccupati ai quali il tuo governo promette un sussidio assistenzialista tassando tutti, indebitandoli, piuttosto che incentivare una seria politica di programmazione sul lavoro. Siamo i superstiti di ogni disastro, delle alluvioni, dei terremoti, dei ponti che cadono, che il tuo governo, più degli altri, strumentalizza per deviarne l’attenzione; siamo i giovani dei centri sociali, siamo i sindaci disobbedienti, siamo gli studenti. Siamo i cittadini italiani di origine extracomunitaria che contribuiscono al PIL, siamo quelli che muoiono nei campi, siamo le vittime della mafia. Siamo i cittadini europei di origine italiana che rischiano di fare fagotto. Siamo i ROM che hanno cittadinanza Italiana, che piaccia o no, tanti. Siamo le famiglie dei partigiani, siamo gli antifascisti, siamo gli antirazzisti.
Tra quelli fortunati, siamo quelli che lavorano ogni giorno, siamo quelli che reggono l’Italia mentre lei gioca col suo smartphone, siamo stanchi di indignarci soltanto. E siamo tanti.
Ci arresti tutti.

 Gloriana Manco

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