Viene
arrestata dopo i fatti di Certaldo del 28 febbraio 1921 (In Toscana lo
squadrismo fascista si affaccia alla ribalta politica nel gennaio 1921.
Il 27 febbraio di quel triste anno giunge a Certaldo la notizia
dell'assassinio, da parte di elementi della squadraccia nera la
"disperata" di Firenze, di Spartaco Lavagnini, sindacalista
comunista. Il giorno dopo, nella piazza di Certaldo, mentre si svolge
la "Festa della fiera", nel corso di una banale lite tra due fidanzati
scoppia una vera e propria rissa, nella quale vengono coinvolti, tra gli
altri, alcuni carabinieri e due dei fratelli Scarselli. In serata,
all'ingresso del paesino, vengono erette delle barricate e durante gli
scontri con i carabinieri si contano morti e feriti. Dopo i "Fatti della
Fiera" di Certaldo e le violenze generalizzate in tutta Italia, gli
Scarselli non si fanno più illusioni. Il quotidiano Anarchico "Umanità
Nova", di fronte alle crescenti violenze fasciste, invita gli Anarchici a
reagire: "compite quello che è vostro dovere imprescindibile" , si
legge nel numero di martedì 4 gennaio 1921. Il cuore dei lavoratori è
colmo di rabbia e di dolore per le bombe lanciate contro le sedi dei
giornali di opposizione. Con Errico Malatesta e Armando Borghi in
carcere il gruppo libertario di Certaldo decide che è giunta l'ora della
resistenza armata contro il fascismo e si dà alla macchia. Le gesta
della "Banda dello zoppo", come ormai vengono identificati i fratelli
Scarselli, entrano nella storia e nella leggenda popolare ). Ida nel
1925 si stabilisce a Roma insieme al suo compagno, l’Anarchico Giacomo
Bottino. Nuovamente imprigionata all’inizio del 1927, per aver raccolto
fondi in favore dei detenuti politici, viene condannata dal tribunale
speciale, il 23 luglio 1927, a 2 anni e 6 mesi di carcere, a 3 anni di
vigilanza e all’interdizione dai pubblici uffici, insieme a Giacomo
Bottino. Nella schedatura della polizia è scritto, “riscuote cattiva
fama nell’opinione pubblica per la sua pessima condotta” ed è nemica del
fascismo e delle autorità costituite; ha fatto parte della “Banda dello
Zoppo” ed è da ritenersi elemento pericoloso per l’ordine nazionale.
Rilasciata nell’estate 1929, a pena interamente espiata, Ida viene
assegnata al confino, dalla questura di Roma, per 5 anni. Le motivazioni
sono, “E’ elemento pericolosissimo in linea politica, appartiene a
famiglia i cui componenti professano tutti idee sovversive avanzate ed è
sorella dei noti temibilissimi Anarchici fuorusciti Tito ed Oscar
Scarselli, capeggiatori della banda dello “Zoppo”, evasi anni or sono
dalle carceri di Volterra…”. Confinata prima a Lipari e dopo a Ponza.
Liberata nel 1932. Iscritta fra gli antifascisti da arrestare in
determinate circostanze e sottoposta a libertà vigilata per 3 anni, è
considerata, nel 1934, “avversaria irriducibile” del regime fascista e
nel 1937 è sorvegliata rigorosamente perché “serba immutati i suoi
principi Anarchici”. Dopo la liberazione, si trasferisce con la famiglia
in Brasile. Muore a Rio de Janeiro il 22 ottobre 1989 all’età di 92
anni.
Ⓐ Walter Ranieri Ⓐ