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domenica 16 settembre 2018

0 Il 16 agosto 1894 viene ghigliottinato sulla piazza di Lione l’anarchico Sante Geronimo Caserio

Sante Caserio

Il 16 agosto 1894 viene ghigliottinato sulla piazza di Lione l’anarchico Sante Geronimo Caserio, per aver pugnalato a morte, il despota di turno, il presidente della repubblica francese Marie-François Sadi Carnot il 24 giugno 1894.
Il piccolo Caserio venne chiamato Geronimo dai suoi genitori in onore al celebre capo Apache e bisogna dire che Caserio tenne alto l’onore di questo nome, così importante per il suo significato.
Il giovane Caserio attivista anarchico e antimilitarista emigra in Francia nel 1892, queste le sue parole contro il servizio militare: «Ho pensato sempre che di debiti alla patria ed ai suoi pasciuti ne abbiam pagati e ne paghiamo fin troppi. La difendano coloro che se la godono, la patria!».
Pietro Gori lo ricorderà come un compagno molto generoso, che con il suo misero stipendio distribuiva pane e opuscoli anarchici ai disoccupati.
Quando compie il suo gesto rivoluzionario Caserio ha solo 22 anni. Dopo aver pugnalato il presidente urla “Viva la Rivoluzione” “ Viva l’anarchia”, arrestato viene interrogato dal prefetto di polizia e da altri funzionari, dichiara di essere italiano e di avere 22 anni. Quando gli chiedono il nome risponde forte e chiaro: «Geronimo Sante Caserio.»
Durante l’interrogatorio:
…«Vediamo Caserio, perché avete voluto uccidere il presidente? Avete rancore contro di lui?»
«No, era un tiranno. L'ho ucciso per questo.»
«Sei un anarchico?»
«Sì. Sono orgoglioso di esserlo»…
In carcere prima del processo rifiuta i conforti religiosi e appare sereno, viene costretto ad indossare una camicia di forza, il processo si svolgerà in soli due giorni il 2 e 3 agosto.
Il processo:
…«A dieci anni eravate garzone di calzolaio, facevate da angelo nelle processioni.».
«I ragazzi non sanno quello che fanno.»…

…«La vostra famiglia fece il possibile per togliervi dall'anarchia?».
«Voglio bene alla mia famiglia ma non può sottomettermi al suo volere. La mia famiglia è l'umanità.»…

…«Nel 1892 foste arrestato mentre facevate propaganda anarchica fra i soldati in un quartiere detto di Porta Vittoria?».
«Sissignore.».
«Nel 1893 foste disertore?».
«La mia patria è il mondo intero»…
…«L'accusa sostiene che voi abbiate compiuto il delitto premeditatamente.».
«È vero.».
«Voi avete ucciso il Presidente perché siete anarchico?».
«Sì.».
«E come tale odiate tutti i capi di Stato?».
«Sì.».
«Una volta diceste pure che sareste andato in Italia ad uccidere il Re e il Papa.».
Sante sorride: «Il Re e il Papa non si possono ammazzare insieme, perché non sono mai insieme.»…

…«Con quale diritto avete ucciso il Presidente, il diritto naturale lo proibisce, questo lo sapete?».
«Ho ucciso quell'uomo perché era un simbolo, il responsabile di quanto era accaduto giusto l'anno prima, il 24 giugno 1893 ad Aigues Mortes alle saline vicino a Nimes.»…
…«Quando i capi di uno Stato condannano non è per capriccio ma vi fu prima un giudizio, voi invece vi siete fatto accusatore, giudice e carnefice nello stesso tempo.».
«Ora stiamo parlando del fatto e non voglio dire perché mi sono vendicato. E i governi che fanno uccidere milioni di individui?».
«Avete vent'anni, siete ben giovane per giudicare la società .».
«Se sono giovane per giudicare la società , lo sono anche i militari che vanno a farsi ammazzare. Sono dunque degli imbecilli?».
«Ma i militari difendono la loro patria.».
«Difendono invece gli interessi degli industriali e dei banchieri, quindi sono degli imbecilli.»…

Durante i due giorni non si mostra mai pentito, non chiede pietà , respinge il tentativo di voler dimostrare l'esistenza di un complotto. Nega che Pietro Gori sia stato il suo maestro, addossandosi ogni responsabilità . Quando il giudice gli offre la possibilità di ottenere l'infermità mentale se avesse fatto i nomi dei suoi complici, Caserio risponde:
«Caserio fa il fornaio, non la spia».

Nella sua arringa finale:
«Signori giurati! Non pronuncerò una difesa, ma piuttosto una spiegazione del mio atto.
… Ho lasciato la mia terra natale perché mi veniva spesso da piangere nel vedere delle bambine di otto o dieci anni, costrette a lavorare 15 ore al giorno per una paga miserabile di 20 centesimi. Vi sono ragazze di 18 o 20 anni che lavorano anche 20 ore al giorno per un salario ridicolo. E questa non è solo la sorte dei miei compatrioti, ma di tutti gli operai che sudano tutto il giorno per un boccone di pane, nonostante che il loro lavoro crei molta ricchezza. Gli operai sono costretti a vivere nelle condizioni più miserabili, e il loro cibo consiste in un po’ di pane, qualche cucchiaiata di riso, e dell'acqua; così quando arrivano a 30 o 40 anni, sono morti di fatica e vanno a finire i loro giorni negli ospedali…
… ho visto migliaia di persone che non lavorano affatto, che non producono niente e che vivono grazie al lavoro degli altri…
… Io credo in Dio, ma quando vedo una tale diseguaglianza tra gli uomini, mi rendo conto che non è stato Dio a creare l’uomo, ma l’uomo a creare Dio. Ed ho scoperto che sono quelli che vogliono proteggere le loro proprietà ad avere interesse a predicare l’esistenza del paradiso e dell'inferno, e a mantenere il popolo nell'ignoranza.
Poco tempo fa, Vaillant ha lanciato una bomba nella Camera dei Deputati, per protestare contro l’attuale sistema della società. Non ha ucciso nessuno, solo ferito qualche persona; ma la giustizia borghese l’ha condannato a morte. E, non soddisfatta della condanna dell’uomo colpevole, ha perseguitato gli Anarchici e arrestato, non solo quelli che conoscevano Vaillant, ma anche quelli che erano presenti ad una pubblica lettura anarchica.
Il governo non ha pensato alle loro mogli e ai loro figli. Non ha pensato che l’uomo detenuto in cella non è l’unico a soffrire, che i piccoli chiedono il pane. La giustizia borghese non si è fatta turbare dal caso di questi innocenti, che non sanno nemmeno che cosa sia la società. Non è colpa loro se il loro padre è in prigione; chiedono solo da mangiare.
Il governo viene a frugare nei domicili privati, ad aprire lettere personali, a vietare letture pubbliche e incontri, a praticare l’oppressione più infame contro di noi. Anche oggi, centinaia di Anarchici sono arrestati solo per avere scritto un articolo in un giornale o espresso una opinione in pubblico.
Ebbene, se il governo usa contro di noi i fucili, le catene, le prigioni, dovremmo forse noi, gli Anarchici, noi che difendiamo la nostra vita, restare chiusi in casa? No. Al contrario noi rispondiamo al governo con la dinamite, le bombe, i coltelli, i pugnali. In una parola, noi dobbiamo fare quello che è possibile per distruggere la borghesia e i governi. Signori della Giuria, voi siete i rappresentanti della società borghese. Se volete la mia testa, prendetevela; ma non crediate che in questo modo fermerete il movimento anarchico.
Fate attenzione, l'uomo raccoglie ciò che semina.»…
Alle prime luci dell’alba di giovedì 16 agosto arriva in carcere il boia, Louis Antoine Stanislas Deibler, lo stesso che aveva ghigliottinato gli anarchici Ravachol, Vaillant e Henry, Caserio rifiuta qualsiasi conforto religioso, quando gli offrono dell’alcol rifiuta nuovamente.
In piedi, davanti al patibolo, negli ultimi secondi della sua vita, Caserio urla alla folla: «Forza, compagni! Viva l'anarchia!».

E sia Sante Gerolamo Caserio ora e sempre VIVA L'ANARCHIA

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