Proveniva
da una famiglia di muratori e divenne meccanico e tornitore esperto.
Dopo essersi rifiutato di entrare in seminario, come avrebbe desiderato
il padre, e di partecipare al servizio militare, il sedicenne Bortolotti
nel 1920 si trasferì in Canada lavorando tra Windsor e Detroit. Dopo
molte traversie dovute al suo impegno
sindacale e antifascista, si trasferì a Toronto, iniziando a frequentare
esponenti socialisti e comunisti, di cui tuttavia non tollerava i
metodi decisionisti. Fondò il giornale Il libertario e, supplendo in
biblioteca alla sua carente formazione scolastica, si costruì da
autodidatta una propria teoria politica. I venti di guerra, però, non
risparmiarono Bortolotti: nel settembre del ’39 fu arrestato dalla
polizia canadese nella sua casa di Gladstone Avenue con altri quattro
sospetti e solo grazie all’Anarchica russa Emma Goldman ottenne la
libertà su cauzione. Visto che nessuno voleva più assumerlo, Bortolotti
fondò le Bartell Industries, i cui profitti erano destinati alla
propaganda libertaria (Antistato, A Rivista Anarchica, Cienfuegos Press,
etc.). Durante la guerra del Vietnam, diede rifugio a numerosi
disertori nord-americani, che attraversavano la frontiera illegalmente.
Nel 1968 dirige “The Libertarian”, organo del Toronto Libertarian Group.
Muore l’11 febbraio 1995 a Toronto.
In Canada gli Anarchici erano sorvegliati sia dalla polizia locale sia dalle autorità italiane, pronte a organizzare vendette nei confronti dei parenti in Italia. Attilio Bortolotti è stato, ed è considerato, da compagni e storici, il maggiore rappresentante del movimento Anarchico in Canada.
In Canada gli Anarchici erano sorvegliati sia dalla polizia locale sia dalle autorità italiane, pronte a organizzare vendette nei confronti dei parenti in Italia. Attilio Bortolotti è stato, ed è considerato, da compagni e storici, il maggiore rappresentante del movimento Anarchico in Canada.
Ⓐ Walter Ranieri