Non si può davvero leggere la frase di Mario Adinolfi: “Hitler almeno
i disabili li eliminava gratis”. Frase che, soprattutto se applicata
alla storia di Dj Fabo, dimostra una radicale insensibilità verso
umanità con maggiori disagi. La scelta di Fabo è di eutanasia
volontaria, fatta da un essere umano libero e nella sua piena lucidità.
Fabo non riteneva di continuare a vivere una vita trasformata in un
calvario ininterrotto di sofferenza. L’eccidio di disabili Aktion T4 cui
allude con leggerezza Adinolfi è stato uno sterminio pianificato
sistematicamente eseguito dal 1939 al 1945 e rappresentò, sul piano
organizzativo, la “prova generale” dell’Olocausto. Oltre 70 mila persone
inermi e disabili a vario titolo furono uccise e 375 mila sterilizzate
dal regime nazista, in quanto non funzionali alle logiche del Reich. Tra
loro c’erano anche neonati che sicuramente, e ancora più degli altri,
non avevano certo chiesto loro di essere soppressi. Ci pensi Adinolfi
quanto ancora solo rievocare certi scenari, anche se per rafforzare una
propria tesi, sia doloroso per chi ancora oggi senta il peso
dell’emarginazione sociale solo per il fatto di essere disabile. Con
l’eutanasia non c’entra veramente nulla.
di Gianluca Nicoletti
di Gianluca Nicoletti