viva la pheega

sabato 4 marzo 2017

0 ERANO NOSTRI LAVORATORI


Si ammazzavano di fatica. Tutti i santi giorni che Dio ha creato. Raccoglievano per pochi soldi la nostra frutta e la nostra verdura inseguendone il ciclo, di stagione in stagione, spostandosi da una campagna all'altra del nostro paese. Sono quelli come loro, immigrati da tutto il mondo,con il loro lavoro, sporco e mal pagato, ad imbandire tanta parte delle nostre tavole. Morti. Bruciati vivi.
Quando erano in Puglia si appoggiavano a quello schifo infernale in terra che era il ghetto di Rignano. Migliaia di raccoglitori ed una fetta di irregolari. Un orrore senza fine. Niente igiene. Freddo quando fa freddo. Caldo quando fa caldo. E quando fa freddo si tengono accesi fornelli e stufette a basso costo. Si, perchè ogni soldo è sacro per chi deve mandare i soldi a casa e casa è un paese disperato come il loro. Una scintilla, una fuga di gas, basta poco e si finisce carbonizzati.
Erano rimasti lì nonostante lo sgombero in corso. Erano più di 2000 in quel campo e le strutture alternative proposte potevano ospitarne appena più di un centinaio. Voi che avreste fatto al posto loro?Meglio restare. Costi quel che costi.
Di ghetti simili a quello di Rignano ce ne è un'infinità in giro per l'Italia. Sebbene la nostra agricoltura da decenni si serva della fatica di chi ci vive, per loro ci sono quasi sempre e solo baracche. Guai a creare strutture più umane. Nel nostro civilissimo nord basta solo la notizia dell'intenzione di metter su alloggi appena decenti per ospitare questi nostri lavoratori e le strade si riempiono di gente che urla a gran voce il proprio rifiuto e la loro opposizione. Gente che sa bene che lavorano per noi, ma non li vuole vicino casa. Gente che si sente serena se sa che continuano a vivere ai margini, come animali, peggio degli animali.
Venivano dal Mali questi nostri due lavoratori. Un paese dalla grande storia, meta turistica d'eccezionale bellezza, dilaniato dalla guerra civile. Se li avessimo guardati con un pò di umanità ci avrebbero raccontato le loro storie, i loro poveri sogni di un pò di pace e di benessere.Ci avrebbero narrato del loro sforzo per essere indipendenti per davvero e di quanto ex potenze coloniali, pur di mantenere privilegi assurdi, siano disposte a tutto. " La grande mano bianca". Chiedete ad un africano cosa sia. A qualsiasi paese appartenga vi spiegherà cosa significhi vivere da secoli sotto padrone.
Se ci avessimo parlato avremmo appreso un pò di più sul nostro mondo. Avremmo scoperto nemici ed interessi comuni. Abbiamo preferito e preferiamo voltare la faccia.
Sono tra noi, ma restino invisibili. Che stupido orrore!

 Silvestro Montanaro

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