viva la pheega

mercoledì 1 novembre 2017

0 La bellezza della verità è che non ha ombre.

La bellezza della verità è che non ha ombre.
Ascolto con calma il discorso in varie lingue da Bruxelles del 130° presidente legittimo della Generalitat de Catalunya.
Parole semplici e vere. Alcune di una sincerità spiazzante. Posso anche non essere d'accordo con questo presidente, in alcuni punti, ma mi trovo sempre a pensare che stia facendo ciò che avrei fatto anch'io al suo posto.
Alcuni punti importanti, ma soprattutto veri del suo discorso, per me in ordine d'importanza:
1) Il programma politico di questo governo era chiarissimo e la sua finalità era manifestatamente e ufficialmente il dichiarare la Catalunya indipendente dalla Spagna attraverso un processo laborioso, lungo e fondamentalmente pacifico. Non vi fu opposizione da parte della Spagna, immagino perchè i programmi politici della vecchia guardia sono di solito carta straccia da macero.
Apro qui una parentesi personale: ho sempre detestato il disfattismo, il tanto si sa che è così. Nessuno costringe il politico a rubare o a farsi corrompere, nessuno lo costringe a promettere e parlare sempre al futuro. La Catalunya non è Utopia, non è perfetta e conosce la corruzione, ma io mi sono abituata a sentire i politici parlare al passato e al presente: abbiamo fatto, dicono, e ti pubblicano le decisioni già prese e le iniziative già varate, iniziate o realizzate.
Il catalano dice sempre: No dir gat, si no'l tens al sac ben lligat. In italiano significa "non dire gatto, se non lo hai nel sacco" con l'aggiunta di "ben legato", riferendosi al sacco, ovviamente.
Se nel 2015 in Catalunya vince la coalizione per l'indipendenza, è gia un passo verso la realizzazione concreta di essa e il compimento del compito conferitogli dagli aventi diritto al voto.
La verità è e rimane che il governo spagnolo non ha mai fatto altro che ignorare il problema, per poi intervenire in modo violento e spropositato.
2) Il potere giuridico spagnolo è corrotto e politicizzato.
Anche in Italia si dice che i giudici siano di sinistra e che vi sia stato accanimento contro alcuni soggetti, per esempio il cavaliere, che un po' come Al Capone, non si sapeva da che lato pigliarlo per condannarlo. Ma qui la coalizione tra i poteri è schiacciante e non lascia tregua. Qui parliamo di giudici e tribunali che danno ordine di picchiare e sparare sulla folla per sequestrare le urne di un referendum.
Qui, signori miei, parliamo di connivenza tra poteri per schiacciare con il pugno di ferro le idee, le opinioni e la volontà di cittadini.
La rapidità con cui prendono entrambi decisioni ed emettono sentenze senza appello e senza possibilità di emendamento è definibile solo con un nome: DITTATURA.

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