viva la pheega

domenica 5 maggio 2019

0 Questa ragazza e questo ragazzo sono entrambi minorenni.


Questa ragazza e questo ragazzo sono entrambi minorenni.
Sono entrambi nati in Italia.
Entrambi parlano italiano.
Entrambi hanno sempre e solo frequentato scuole italiane. Lei con la media del 10. Lui non lo so.

Entrambi in questa foto hanno un'asta in mano.
Di entrambi si parla in questi giorni sui giornali per l'uso che ne hanno fatto.

Great Nnachi, la ragazza sulla sinistra, con quell'asta ha battuto il record italiano di salto outdoor nella categoria cadette saltando 3 metri e 70 centimetri.

Il ragazzo sulla destra, con quell'asta, con quel bastone, ha percosso assieme ad altri suoi amici un anziano solo e indifeso. Che alla fine, dopo anni di continue torture e persecuzioni fatte da quel ragazzo, dai suoi amici, dai suoi predecessori, ha deciso di rinchiudersi in casa. E lasciarsi morire. Da solo.

La ragazza sulla sinistra, che è nata in Italia, che studia in Italia, che parla italiano, che non ha mai fatto del male a nessuno e che ha migliorato un record sportivo italiano agli occhi del mondo, non è cittadina italiana. Non che non lo voglia. Il contrario. Lei lo desidera ardentemente. Ma politici, partiti, milioni di italiani sono pronti a scendere in piazza contro di lei, affinché lei, bambina italiana a tutti gli effetti, non abbia la cittadinanza italiana. E quel record, che migliora il record italiano, non le è stato riconosciuto.

Il ragazzo sulla destra, che è accusato assieme ai suoi amici per aver vigliaccamente torturato e perseguitato un uomo indifeso, è cittadino italiano e per milioni di italiani viene prima di tutti. "Prima gli italiani" non significa altro che questo. Prima lui e i suoi amici, poi Great. Sempre e comunque.

I ragazzi italiani, nati da genitori italiani, non sono rappresentati da quei bulli. Così come non tutti i ragazzi nati in Italia da genitori stranieri, sono stinchi di santi e motivo di orgoglio come Great.

Però milioni di italiani sognano oggi una società accomunata dal colore della pelle e dal DNA, che nulla hanno a che fare con il benessere della società. E non accomunati dall'onestà, dalla correttezza e dai meriti che invece determinano la felicità di una comunità.

Si chiama follia. E ci sta bene così.
Emilio Mola

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