L’indomabile Anarchico.
Ⓐ Walter Ranieri Ⓐ
La
scheda della polizia lo qualifica come “Anarchico e pericoloso uomo
d’azione”. Nell’ottobre del 1891, viene arrestato con l’accusa di
appartenere ad una associazione criminale e di aver “proferito grida
sediziose: Viva l’Anarchia”. Nel gennaio del 1892, appena rilasciato,
viene nuovamente arrestato per sospetta
circolazione notturna. Nel settembre del 1892 viene denunciato per aver
decapitato la statua di san francesco a Dossobuono, Veneto, e di avere
realizzato delle pitture sovversive contro il governo e la proprietà,
glorificando l’Anarchia e la rivolta. Nel maggio del 1893 si presenta
alla redazione del giornale l’Adige, “consigliando” di rettificare un
articolo offensivo nei confronti del movimento Anarchico. Il 25 ottobre
del 1893, viene arrestato per oltraggio e violenza contro la polizia.
Dal 1895 al 1897 vive in Brasile. Al rientro in Europa si trasferisce a
Zurigo, ma viene espulso pochi mesi dopo per essere in possesso di 300
copie di un periodico Anarchico. Successivamente si trasferisce prima a
Bruxelles e dopo a Parigi, dove viene espulso. Rientra in Italia e si
stabilisce a Torino, Verona ed infine nel giugno del 1903 a Milano dove
frequenta i circoli e le redazioni Anarchiche. Sempre fedele alle sue
idee Anarchiche, muore l’8 maggio 1920 a Milano.
Ⓐ Walter Ranieri Ⓐ