Destino
infame quello di alcuni venezuelani che dopo il fallimento di una
rivoluzione socialdemocratica devono tornare a "buscarse el dueño
imperial gringo". Scegliere tra il leccare il culo a uno dei tantissimi
funzionari corrotti di Maduro oppure volver a trasformare mogli e figlie
in puttane per turisti (che abbonderanno
in caso vinca la destra) o mangiatori/cacatori e cacatrici di ovuli in
ogni paese del mondo e il tutto tra una rivolta per il pane e l'altra
mentre i governatori e la mafio-borghesia venezuelana chupa la sangre a
lo demas ... perchè questo era il Venezuela prima di Chavez e della
"rivoluzione" Bolivariana. Una rivoluzione assai strana poichè
nell'idealismo bolivariano si identificava proprio nella borghesia
nazionale "redenta" il motore di sviluppo della società. Eh già, proprio
la stessa classe che oggi invece, con le sue società import-export
affama il paese grazie alle ricchezze rapinate ai proletari e ai lauti
crediti concessi dalle banche yankee-amerikane per comprare merci di
ogni tipo (dalla farina ai pannolini...) che invece di venderli a prezzo
politico in Venezuela vengono dirottati in ogni angolo del
centro-sud-america a prezzi 3, 5, 10 volte superiori.
Cominciarono a mancare i ricambi delle centrali elettriche, le valvole brevettate, le attrezzature per l'estrazione del petrolio, poi le auto, i trattori, i mezzi meccanici i mezzi di produzione e tutti i relativi ricambi, poi iniziarono a mancare lavatrici, tv e frigoriferi, l'alluminio, l'acciaio, i prodotti chimici ecc. successivamente si è arrivati ai prodotti base dell'industria alimentare, anche quelli prodotti in Venezuela che invece di finire negli scaffali dei supermercati prendono la via di Merida o di Maracaibo ( città infami della destra più feroce) per venire venduti in Colombia a prezzi moltiplicati al cubo oppure mandati in Guyana, Suriname, Brasile sempre dalle società private di quella splendida borghesia venezuelana "salvata dall'oppressione imperialista yankee" la quale invece esporta i suoi capitali e i suoi profitti proprio nelle banche fuori confine sotto il controllo dello zio Sam...
Inutile dire che dietro a tutto questo ci sia la longa manus della Casa Bianca poichè è uno schema classico dell'agire imperialista Yankee, ed è altrettanto inutile riaffermare il constatabilissimo fallimento dei tentativi progressisti socialdemocratici in America-Latina che puntualmente nella sua storia non prevede una rottura vera, concreta, rivoluzionaria con il modo di produzione capitalistico sia che esso sia l'espressione dell'imperialismo nord/americano che, nondimeno delle borghesie compradore nazionali altrettanto putride e infami...
Marco Consolandi
Cominciarono a mancare i ricambi delle centrali elettriche, le valvole brevettate, le attrezzature per l'estrazione del petrolio, poi le auto, i trattori, i mezzi meccanici i mezzi di produzione e tutti i relativi ricambi, poi iniziarono a mancare lavatrici, tv e frigoriferi, l'alluminio, l'acciaio, i prodotti chimici ecc. successivamente si è arrivati ai prodotti base dell'industria alimentare, anche quelli prodotti in Venezuela che invece di finire negli scaffali dei supermercati prendono la via di Merida o di Maracaibo ( città infami della destra più feroce) per venire venduti in Colombia a prezzi moltiplicati al cubo oppure mandati in Guyana, Suriname, Brasile sempre dalle società private di quella splendida borghesia venezuelana "salvata dall'oppressione imperialista yankee" la quale invece esporta i suoi capitali e i suoi profitti proprio nelle banche fuori confine sotto il controllo dello zio Sam...
Inutile dire che dietro a tutto questo ci sia la longa manus della Casa Bianca poichè è uno schema classico dell'agire imperialista Yankee, ed è altrettanto inutile riaffermare il constatabilissimo fallimento dei tentativi progressisti socialdemocratici in America-Latina che puntualmente nella sua storia non prevede una rottura vera, concreta, rivoluzionaria con il modo di produzione capitalistico sia che esso sia l'espressione dell'imperialismo nord/americano che, nondimeno delle borghesie compradore nazionali altrettanto putride e infami...
Marco Consolandi