viva la pheega

martedì 17 ottobre 2017

0 17 ottobre 1977: i "suicidi" di Stammheim

“A Stammheim Andreas Baader, Jan Karl Raspe e Gudrun Ensslin, prigionieri della Rote Armee Fraktion, vengono uccisi nelle
loro celle. Un’ altra detenuta della RAF, Ingmard Moeller, resta ferita. Secondo la versione del governo federale si sarebbero
suicidati. Baader si sarebbe ucciso, si verrà a sapere nei giorni seguenti, con un colpo di pistola alla nuca. Raspe con un colpo
di pistola al cuore. Le autorità non tentano neanche di spiegare il possesso delle pistole da parte dei detenuti, che da quando è
stato rapito Schleyer si trovavano in isolamento e sotto un controllo costante, anche grazie ad una apposita legge rapidamente
approvata dal Parlamento tedesco. L’autopsia avviene in assenza degli avvocati difensori. La Ensslin si sarebbe impiccata
con una coperta. La Moeller si sarebbe ferita da sola con un coltello” (Claudio Del Bello, Una sparatoria tranquilla, Roma,
Odradek, 1997; pag. 348).


A Roma “centinaia di giovani si radunano a piazza Fiume per raggiungere l’ambasciata tedesca e la
Lufthansa per protestare contro la morte dei tre militanti della Baader-Meinhof. La polizia li disperde usando gas lacrimogeni.
Verso mezzanotte, viene incendiato il magazzino di una società edilizia in via Luca Ghini. All’una, a Primavalle, alcuni giovani
tentano di dare alle fi amme l’abitazione di Salvatore Spina, un iscritto all’Msi, ma l’attentato viene sventato da un metronotte.
Alle 7,45 nei pressi dell’ospedale Spallanzani viene tirata una molotov contro una «500». Il XXII Liceo scientifico di via
Lombroso, a Primavalle, viene completamente distrutto da un incendio. Gli studenti ritengono responsabili dell’incendio
i fascisti cacciati più volte dalla scuola” (Claudio Del Bello, Una sparatoria tranquilla, Roma, Odradek, 1997; pag. 348).

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