viva la pheega

lunedì 9 ottobre 2017

0 Sintesi tra Spagna e la Catalunya


In sintesi, la Spagna lamenta da sempre che il Caudillo, Francisco Franco, sia morto nel suo letto. Il Franchismo si è risolto per reazione popolare alla sua morte, attraverso una rivoluzione culturale, che però ha interessato solo parte della Spagna. Il partito popular (PP), franchista, oggi al governo, gode tuttavia di stima da parte di un 20% della popolazione, anche in Catalunya. Da quando è a capo del governo Rajoy ha bersagliato la Catalunya, che da sempre cerca di mantenere in vita la sua identità culturale, in particolare la lingua. Rajoy, nel 2010 spazza via più di 20 anni di contrattazioni Stato centrale e Comunità autonoma. Per vari anni, il ministro all'educazione Wert conduce una battaglia accanita per uniformare le scuole di Catalunya al resto della Spagna: vuole abolire il catalano come lingua d'insegnamento. Per capirci: sotto franco era proibito e vi furono vari casi d'arresto in quel periodo, per aver parlato in catalano in pubblico. La frase tipica era (ma io l'ho sentita anche ai nostri giorni): "¡No ladres!", ovvero "Non abbaiare!" Il catalano è detestato.

Non si può generalizzare: vi sono spagnoli che non sono fascisti e che danno solidarietà e supporto sui fatti repressivi e violenti, non accettando le azione fasciste del governo.

Ma intanto, Rajoy è ancora lì e l'Europa lo sta coprendo.

Ho la sensazione che la Spagna rifletta la situazione politica generale Europea. La democrazia è impossibile senza la libera informazione. Tutte le testate giornalistiche sono legate ai governi, che sono oligarchici, e a grossi gruppi finanziari. Si sono sviluppati ovunque dei movimenti popolari di massa, non tutti populisti. In Catalunya è l'ANC. Di questo ti parlerò approfonditamente, perché è un movimento che si va istituzionalizzando e muove un esercito pacifico. È il vero nemico di Rajoy.

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