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venerdì 6 ottobre 2017

0 Il 6 ottobre del 1900 nasce a Clapham, Londra, la scrittrice Anarchica, libertaria, Ethel Mannin.


Una grande donna.  
Il 6 ottobre del 1900 nasce a Clapham, Londra, la scrittrice Anarchica, libertaria, Ethel Mannin. All’età di dieci anni pubblica il suo primo racconto. Nel 1915 inizia a lavorare in una agenzia pubblicitaria, e tra il 1917 ed il 1919 lavora al periodico teatrale The Pelican. Contrae il suo primo matrimonio con Alexander Porteous, gerente del periodico. Nel 1923 presenta la sua prima novella ad un concorso letterario. Nel 1925 pubblica Sounding brass. Nel 1930 pubblica la sua prima autobiografia, Confessions and impressions, considerata scandalosa a causa delle descrizioni delle sue relazioni extramatrimoniali e dei suoi costumi bisessuali. Tra il 1934 e 1935 ha una intensa ma problematica relazione con il poeta William Butler Yeats, e successivamente è amante di Bertrand Russell. La sua visione libertaria e anti-dittatoriale, viene maggiormente evidenziata dopo la visita nell’unione sovietica stalinista nel 1936. Inizia una prolifica attività letteraria. Pubblica un centinaio di libri : autobiografie, viaggi, femminismo, sesso, Anarchismo, guerra civile spagnola, pacifismo, anticolonialismo, ateismo ed altri temi sociali. Nel 1938 divorzia e l’anno successivo si risposa. Durante la rivoluzione spagnola partecipa attivamente alla SIA, solidarietà internazionale antifascista, insieme ad Emma Goldman, e su di lei scriverà, nel 1941, un saggio intitolato Red Rose. Negli anni ’50 scrive numerosi articoli antisionisti per la sempre più grave situazione dei rifugiati palestinesi. Nel 1958, dopo la morte del suo secondo marito, inizia a viaggiare per tutto il mondo, e a scrivere novelle e reportage. Nel 1975 smette di scrivere. Muore il 5 dicembre 1984 nell’ospedale di Teignmouth, Inghilterra, per le complicazioni di varie fratture causate dopo una caduta nella sua abitazione. Molte lettrici e lettori di lingua inglese si avvicinano all’Anarchismo dopo aver letto i suoi libri.
 Ⓐ Walter Ranieri

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