Nancy
Clare Cunard (10 marzo 1896 – 17 marzo 1965) è stata una scrittrice,
poetessa e Anarchica inglese. Nacque in Inghilterra da una famiglia
benestante ma quasi subito rinnegò i valori della famiglia dedicando
gran parte della sua vita alla lotta contro il razzismo e il fascismo.
Si ricopriva entrambi gli arti dal polso all’omero con grandi cerchi dal
sapore etnico. Bella, pazza e molto sensuale,
sapeva trasformare in vantaggio quella patologica magrezza che l’ha
portata a pesare 27 chili poco prima di morire. A Londra frequentava
artisti, poeti e studenti universitari del calibro di Ezra Pound, Aldous
Huxley e Leonard e Virginia Woolf, tutte persone che come lei volevano
mettere in discussione e decostruire le soffocanti tradizioni dell’epoca
vittoriana, il puritanesimo anglosassone e l’impero colonialista. Per
queste ragioni nel 1920 si trasferisce a Parigi dove inizia a scrivere e
a pubblicare poesie e anche ad integrarsi nel fermento culturale
dell’epoca frequentando i gruppi delle avanguardie artistiche, entrando
soprattutto nel giro dei poeti e artisti surrealisti. Nel 1928 Nancy
fonda una sua casa editrice, dedicata principalmente alla poesia
contemporanea. Nel 1930 partecipa alla diffusione del film surrealista
L’Âge d’or di Luis Bunuel, film ampiamente ostacolato e censurato, di
cui però lei organizzerà con ostinazione addirittura una proiezione a
Londra. Poi succede qualcosa di particolarmente importante. Nel 1931
Nancy scrive alla madre un testo durissimo, testo che verrà pubblicato
con il titolo Black Man and White Ladyship : la madre non voleva
accettare la relazione della figlia con il jazzista afro-americano Henry
Crowder, conosciuto alla Biennale di Venezia nel 1928. Si tratta di un
incontro chiave che la sensibilizza e avvicina ulteriormente alle
condizioni dei Neri americani; la loro storia viene commentata da
conoscenti e dai media con scandalose insinuazioni che rivelano il
razzismo insito nella società. Le discriminazioni dirette al suo
compagno si riversano anche su di lei, ed è anche attraverso questa
esperienza personale che prende forma quell’ impegno politico che la
accompagnerà per tutta la sua vita e che la porterà a concepire e
pubblicare la sua opera centrale. Negro Anthology è un’opera di
importanza epocale in cui per la prima volta nella storia della lotta al
razzismo, si lascia diritto di parola e replica alle stesse vittime di
discriminazione: i Neri. Con una ricca raccolta di testi e fotografie,
Nancy riprende l’impegno anti-colonialista iniziato a Londra con Leonard
e Virginia Woolf e intraprende un’azione culturale militante, quella
cioè di raccontare attraverso un’antologia di approccio
documentaristico, la lunga e ricca storia culturale e sociale dei Neri
d’America, Africa e Europa, spesso considerati privi di un passato. Lo
scopo era quello di “ mostrare, dimostrare che il pregiudizio razziale
non poggia su alcuna giustificazione” e decide di farlo mettendo insieme
150 autori di due “razze” per creare un inventario delle lotte del
popolo nero, delle persecuzioni subite e dei loro fenomeni di resistenza
(come spiega lei stessa nell’introduzione). Gli autori scelti sono
neri, bianchi, donne, uomini, più o meno politicamente impegnati,
sportivi, giornalisti, antropologi, storici, scrittori, poeti,
musicisti, cantati, universitari e militanti e il risultato è un’opera
densissima. Consacra un capitolo intero al processo detto dei Scottsboro
boys, nel quale 9 giovani ragazzi di colore in Alabama vennero nel 1931
ingiustamente accusati di stupro; un processo emblematico che, visto il
clima di crescente razzismo negli Stati Uniti, provocò mobilitazioni su
scala internazionale a cui Nancy prese parte attiva. Negro Anthology
era quindi un’opera scomoda e incredibilmente coraggiosa. Purtroppo
proprio per questo motivo fu oggetto di pesanti minacce e pressioni che
ne limitarono la diffusione. Le copie stampate saranno purtroppo
pochissime. il Museo Quai Branly di Parigi dedica oggi alla Stella Nera
una piccola grande mostra intitolata “L’Atlantique noir “ . In povertà e
condizioni di salute psichica gravemente compromessa, Nancy Cunard si
spegne nel 1965 a Parigi dopo anni di militanza e lotta antifascista e
antirazzista.
fonte: Walter Ranieri